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Cura nevrosi Milano

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La Cura nevrosi Milano rappresenta un trattamento per aiutare le persone che hanno una struttura di personalità nevrotica.

La nevrosi è la condizione che più si avvicina alla normalità. La normalità però non esiste. In nessun individuo. E’ uno stato cui tendere perchè in ciascuno esistono nuclei di funzionamento mentale primitivo.

Nel soggetto nevrotico vi è quindi consapevolezza di sè e la realtà, anche se può essere parzialmente modificata, non è mai negata. Tuttavia nella persona nevrotica esistono dei conflitti interni legati alle relazioni con i propri genitori.  Per allontanare questi conflitti il soggetto attua dei meccanismi di difesa mentali che lo portano a sviluppare particolari stili di comportamento con se stesso e con gli altri. Non c’è niente di male a sviluppare delle difese. Ognuno ha le proprie. Il problema è quando questi meccanismi diventano molto rigidi e impediscono al soggetto di vivere una vita serena.

I meccanismi di difesa sono diversi (rimozione, intellettualizzazione, spostamento, sublimazione, ecc.). Essi mirano ad allontanare pensieri e desideri ritenuti inaccettabili e disturbanti.

Nel trattamento Cura nevrosi Milano il soggetto è aiutato a prendere consapevolezza

dei propri conflitti interni attraverso un lavoro di introspezione che ricostruisce momenti importanti della propria vita.

La Cura nevrosi Milano, offerto dalla dottoressa Pappalardo, non si limita però a concentrarsi sul passato. Infatti il soggetto viene sostenuto e aiutato a comprendere che cosa lo fa soffrire e che cosa può fare per rendere i propri meccanismi di difesa meno rigidi.

La spinta che il soggetto trova nella Cura Nevrosi Milano è lo stare meglio con se stesso e con gli altri.

Egli è stimolato a considerare le difficoltà quotidiane sotto una luce diversa, per non attuare sempre gli stessi schemi e stili di comportamento. Il soggetto infatti tende a replicare tali abitudini perchè le trova più rassicuranti anche se paradossalmente lo fanno stare male.

La Cura nevrosi Milano aiuta la persona a non temere di cambiare. Gradualmente il soggetto si rende conto che è possibile vivere meglio e riesce ad affrontare le proprie paure.

Scegli di vivere, liberati da costruzioni mentali che ti impediscono di esprimere quello che sei veramente.

Chi ha paura dello psicologo?


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Oggi vi sono ancora diversi pregiudizi sulla terapia psicologica. “Se vai dallo psicologo hai qualche rotella fuori posto”. Questa è ancora un’idea abbastanza diffusa…così vi sono alcune persone che quasi si vergognano a dire che vanno dallo psicologo, lo tengono nascosto a parenti e amici perchè temono di “essere scoperti”, di venire giudicati come “diversi”.

La terapia psicologica è una terapia volta al benessere della persona come tante altre forme di cura. Desiderare di stare meglio…Cosa c’è di male in questo? Assolutamente nulla…anzi!

Il problema non è delle persone che vanno dallo psicologo, ma di coloro che ne hanno paura. La loro paura è relativa a fare un lavoro su di sè, a mettersi in discussione, a mettersi in gioco.

E’ la paura di riconscere i propri limiti, di cambiare, di stare bene…sì proprio così…è più facile stare male e lamentarsi piuttosto che trovare il coraggio per entrare in contatto con le parti più nascoste di sè, che ci limitano, ci ostacolano, ci spaventano…

Chi va dallo psicologo ha più coraggio degli altri, non perchè la figura dello psicologo abbia qualcosa di eccezionale, di più alto valore ideale e morale rispetto ad altri professionisti della salute. Chi va dallo psicologo ha più coraggio perchè accetta di fare un percorso, in cui lo psicologo rappresenta solo un tramite. Si tratta di un percorso per pensare, per capire, per cercare la propria strada, le proprie aspirazioni, per realizzare i propri desideri…

Dopo un percorso terapeutico significativo, la persona non sarà più intelligente o più simpatica, ma sarà più consapevole di se stessa. Sarà in grado di capire quali sono le zone d’ombra della propria personalità. Potrà rapportarsi ai propri limiti comprendendo quali può superare per  dare un senso alla propria vita e quali, invece, rappresentano aspetti delicati di sè, che non può violare, ma accettare. L’accettazione dei limiti non è una resa, ma una ricerca creativa per trovare alternative costruttive giorno per giorno.